1854 Jean-Nicolas Arthur Rimbaud nasce il 20 ottobre a Charleville, nelle Ardenne francesi, da Frédéric Rimbaud (1814-1878), capitano del 47° reggimento di fanteria, e da Marie-Catherine-Vitalie Cuif (1825-1907), figlia di piccoli proprietari terrieri della regione. Arthur è il secondogenito: il fratello maggiore, Frédéric, era nato il 2 novembre 1853. Arthur è battezzato un mese dopo la nascita, il 20 novembre.
Nerval pubblica: Le figlie del fuoco.

1857 4 giugno: nascita di Victorine-Pauline-Vitalie, sorella di Arthur. Morirà poche settimane dopo, nel mese di luglio.

1858 15 maggio: nascita di un'altra sorella, che porta il nome della madre: Vitalie.

1860 1 giugno: nascita della sorella Isabelle (Frédérique-Marie-Isabelle), che assisterà R. negli ultimi mesi di vita, settembre: Il capitano Rimbaud si separa definitivamente dalla famiglia. Il suo reggimento è di stanza a Cambrai.

1861 ottobre: R. è iscritto, assieme al fratello Frédéric, alla scuola Rossat di Charleville.

1865 R. cambia scuola ed effettua il terzo trimestre dell'anno scolastico 1864-1865 al Collège Municipal di Charleville, dove proseguirà brillantemente gli studi secondari fino alla classe di «rhétorique» (penultimo anno di liceo), nel 1870.

1866 Prima comunione di R. e del fratello Frédéric. 

Hugo pubblica: I lavoratori del mare.
Verlaine: Poèmes saturniens.
Esce la prima raccolta del Parnasse contemporain.

1868 8 maggio: prima comunione di Louis, il Principe imperiale. Per celebrare l'evento, R. gli invia una lettera in versi latini (sessanta esametri). Gli risponderà August Filon, precettore del Principe.

1869 agosto: R. ottiene il primo premio di poesia latina al concorso accademico di Douai, con la lirica Jugurtha. Sarà pubblicata a novembre sul «Bulletin officiel de l'Académie de Douai» che dal gennaio dello stesso anno aveva cominciato a pubblicare vari versi latini di R.
Verlaine pubblica le Feste galanti.

1870 gennaio: Georges Izambard, giovane professore di francese, è nominato al College di Charleville. Orienta le letture di R. verso i romantici e i parnassiani. La madre di R. è stupita di trovare tra le mani del figlio Notre-Dame de Paris di Victor Hugo e se ne lamenta con Izambard.
21 gennaio: «La Revue pour tous» pubblica la poesia Le strenne degli orfani, di R.
24 maggio: R. invia a Théodore de Bainville tre liriche (Sensazione, Ofelia, Credo in unam), sperando che possano essere accolte nel Parnasse contemporain.
19 luglio: la Francia dichiara la guerra alla Prussia. «Vittoria» francese di Sarrebriick (2 agosto); sconfitte di Wissembourg (4 agosto), di Woerthe-Reichshoffen e Forbach (6 agosto).
Il 25 agosto R. scrive a Izambard, che trascorre le vacanze estive a Douai, parlandogli del proprio disgusto per la vita a Charleville, dove si sente «esiliato in patria», delle proprie letture, esprimendo il suo interesse per le Feste galanti di Verlaine e invitandolo a procurarsi, dello stesso poeta, La bonne chanson di cui si annuncia l'imminente pubblicazione.
29 agosto: prima fuga di R. da Charleville; si reca a Charleroi dove, il 31, prende il treno per Parigi. All'arrivo è arrestato (non ha pagato la totalità del percorso ferroviario) e incarcerato nella prigione di Mazas.
2 settembre: capitolazione di Napoleone III a Sedan. Il secondo impero cade il 4 settembre. Scarcerato, grazie all'intervento di Izambard, al quale aveva scritto a Douai chiedendogli aiuto, R. trascorre una ventina di giorni a Douai. È ospitato dalle signorine Gindre, «zie» di Izambard. A Douai conosce un giovane poeta, Paul Demeny. Partecipa a riunioni politiche.
Il 26 settembre prende il treno per Charleville, assieme a Izambard. Che R. si sia arruolato a Parigi, nella guardia nazionale, non è provato.
7 ottobre: seconda fuga da Charleville. A piedi. R. si reca a Charleroi, dove Xavier Bufquin des Essarts, padre di Jules, un suo compagno di liceo, dirige il «Journal de Charleroi», al quale R. spera di collaborare. Ma i suoi discorsi scandalizzano. Deluso, prosegue per Bruxelles, poi per Douai, dove è ospitato dalla signorine Gindre. Izambard tornerà a Douai qualche giorno dopo. La madre di R. insiste perché il figlio sia rimandato a Charleville. Sarà la polizia a occuparsi del suo ritorno. Prima di partire affida a Demeny un raccolta di ventidue liriche (chiamata in seguito «la raccolta Demeny») destinata alla pubblicazione.
2 novembre: tornato da qualche giorno a Charleville, R. scrive a Izambard, firmando: «quel "senza cuore" di Rimbaud». Il liceo è chiuso, a causa della guerra. Assidue conversazioni e passeggiate con l'amico Ernest Delahaye e svariate letture alla Biblioteca Municipale.

1871  1 gennaio: i Prussiani occupano Charleville e Mézières, da loro bombardata e assediata in dicembre. Il 5, inizio del bombardamento di Parigi. L'Impero germanico è proclamato a Versailles il 18. L'armistizio è firmato il 28.
25 febbraio: terza fuga da Charleville. R. rimane una quindicina di giorni a Parigi. Torna a piedi a Charleville, il 10 marzo, dopo aver attraversato le linee prussiane. 18 marzo-27 maggio: insurrezione a Parigi e proclamazione della Comune.
12 aprile: R. è assunto dal «Progrès des Ardennes», le cui pubblicazioni sono però sospese il 17 dello stesso mese. Non ritornerà al College di Charleville, riaperto in aprile. Dal 17 aprile al 13 maggio in poi si perde la traccia di R. È stata formulata l'ipotesi che R. sia andato a piedi a Parigi e si sia ritrovato dopo varie vicissitudini, nei giorni della Comune, in una caserma della capitale.
13-15 maggio: prima e seconda lettera del «voyant» (lettera del 13 maggio a Georges Izambard, lettera del 15 maggio a Demeny). R. vi definisce la sua nuova poetica che rappresenta una rottura radicale, attestata da alcune delle poesie inviate assieme alle lettere.
14 maggio: prima comunione di Isabelle.
21-28 maggio: "settimana di sangue" a Parigi, ove i Versagliesi sgominano la Comune.
10 giugno: in una lettera a Demeny, accompagnata da tre liriche, tra le quali I poeti di sette anni, R. chiede esplicitamente all'amico di bruciare le poesie che gli aveva affidato l'anno prima.
15  agosto: R. invia a Banville un altro componimento, Quel che si dice al poeta a proposito di fiori, firmato «Alcide Bava».
Settembre: grazie a Charles Bretagne, impiegato all'Ufficio delle tasse di Charleville, R. entra in contatto con Verlaine, al quale invia varie lettere e alcune liriche. Scrive probabilmente in questo periodo il Battello ebbro: lo legge all'amico Ernest Delahaye, prima di partire alla volta di Parigi, invitato da Verlaine. Settembre-ottobre: R. giunge a Parigi. È ospitato a Montmartre, in Via Nicolet, nella casa dei suoceri di Verlaine, dove quest'ultimo abitava con la giovane moglie Mathilde Mauté. Verlaine lo introduce negli ambienti letterari e artistici. Inizia una vita di sregolatezze assieme a Verlaine.
30 settembre: R. partecipa alla riunione dei «Vilains Bonshommes». Allontanato da casa Mauté per il suo comportamento stravagante, R. è successivamente ospitato dal poeta Charles Cros, dal disegnatore André Gill, da Théodore de Banville. Verlaine organizza una colletta per il giovane poeta.
30 ottobre: nascita di Georges Verlaine, figlio del poeta.
Novembre: R. partecipa, all'Hotel des Étrangers (dove forse ha alloggiato per qualche giorno), all'angolo della Rue Racine e della Rue de l'École de Médecine, alle riunioni del «Cercle zutique». Collabora, con Verlaine o da solo, all’Album zutique (raccolta di testi parodici e osceni).
Dicembre: R. abita una camera affittata da Verlaine, in Rue Campagne Première; la condivide con Jean-Louis Forain; vi rimarrà fino all'aprile dell'anno seguente.

1872 15 gennaio: dopo una violenta scena coniugale (il marito tenta di strangolarla) Mathilde Verlaine lascia Parigi e si rifugia a Périgueux presso dei parenti.
2 marzo: nel corso di una cena dei «Vilains Bonshommes», R. provoca una scandalo e ferisce leggermente Étienne Carjat con un bastone dotato di lama. In seguito a tale incidente R. lascia Parigi e ritorna a Charleville. In questo periodo, secondo Verlaine, lavora a dei testi che avrebbero dovuto costituire le «études néantes». In seguito, avrebbe iniziato a comporre delle prose (diventate poi le Illuminazioni).
15 marzo: Mathilde Verlaine ritorna a Parigi e riprende la vita comune con il marito.
Maggio: all'inizio del mese R. è di nuovo a Parigi. Abita nel quartiere latino, in Rue Monsieur-le-Prince. Henri Fantin-Latour espone, al Salone, il quadro Un coin de table, ultimato due mesi prima e definito da Emond de Goncourt «un’apoteosi parnassiana di Verlaine...», nel quale ritrae Verlaine, R. e altri artisti.
Giugno: R. si trasferisce all'Hotel de Cluny, Rue Victor-Cousin, accanto alla Sorbona. Compone una serie di liriche che inaugurano una nuova maniera poetica.
7 luglio: R. e Verlaine partono da Parigi. Fermati a Arras e rinviati a Parigi, riprendono il viaggio; il 9 passano da Charleville in Belgio.
21 luglio: Verlaine è raggiunto a Bruxelles dalla moglie e da sua madre. Invece di ritornare a Parigi con loro, Verlaine le abbandona nel treno alla frontiera franco-belga per ritrovare R. Trascorreranno il mese di agosto in Belgio.
7 settembre: R. e Verlaine si imbarcano a Ostenda per Dover. A Londra i due poeti trovano aiuto presso alcuni fuoriusciti della Comune, amici di Verlaine. Nel frattempo Mathilde Verlaine avvia un processo per ottenere il divorzio (Verlaine e R. sono tra l'altro accusati di omosessualità). Il 14 il periodico parigino «La Renaissance littéraire et artistique», fondato da Émile Blémont, pubblica una lirica di R., I corvi.
Novembre: la madre di R., preoccupata per la situazione e le relazioni del figlio, incontra a Parigi la madre e la moglie di Verlaine. Alla fine di questo mese o all'inizio di dicembre R. ritorna a Charleville dove si tratterrà fino alla fine dell'anno.

1873 gennaio: a Londra Verlaine si ammala (o finge di ammalarsi). Sua madre viene dalla Francia ad accudirlo. È lei a inviare a R. il denaro necessario perché questi torni a Londra, come Verlaine lo scongiura di fare. I dissensi tra i due poeti si fanno sempre più frequenti.
25 marzo: R. ottiene una tessera di lettore al British Museum.
4 aprile: Verlaine e R. s’imbarcano a Dover per Ostenda.
11 aprile: R. giunge a Roche, nella fattoria di proprietà materna, senza aver avvisato la famiglia del ritorno. Inizia la stesura di Una stagione all’inferno.
15 maggio: in una lettera a Delahaye R. afferma che sta attendendo a un Libro negro o Libro pagano e che ha già composto, a tal fine, varie «storie atroci».
24 maggio: R. incontra Verlaine a Bouillon, alla frontiera belga. I due poeti ripartono insieme per Londra. Vivono, come in precedenza, grazie ai sussidi della madre di Verlaine e proponendo lezioni private di francese.
3 luglio: Verlaine, in seguito a un nuovo litigio, decide di abbandonare R. a Londra, completamente sprovvisto di mezzi. Minaccia di suicidarsi se non ritroverà sua moglie, che invita a raggiungerlo a Bruxelles, per un ulteriore tentativo di conciliazione. Il 7 telegrafa tuttavia a R. chiedendogli di raggiungerlo a Bruxelles. Ottenuto il denaro per il viaggio.

8 luglio: R. raggiunge Verlaine e la madre di quest'ultimo a Bruxelles. Alloggiano all'Hotel de Courtrai.
10 luglio: in stato di ubriachezza e temendo che R. lo abbandoni, Verlaine compra una rivoltella e spara nella camera dell'albergo due colpi, il primo dei quali ferisce R. all'avambraccio sinistro. R. si fa medicare all'Hópital Saint-Jean. Nonostante le proteste di Verlaine, R. si avvia alla stazione, per tornare da sua madre. Temendo che Verlaine lo aggredisca di nuovo in strada, R. lo fa arrestare da un poliziotto.
17 luglio: R. è ricoverato e gli è estratta la pallottola.
19 luglio: R. ritira la denuncia contro Verlaine. Dimesso dall'ospedale il 20, R. torna dopo qualche giorno a Roche, dove terminerà la stesura di Una stagione all’inferno.
8 agosto: Verlaine è condannato a due anni di carcere e 200 franchi di multa. La sentenza è confermata in appello il 27 agosto.
23 ottobre: la plaquette Una stagione all’inferno è stampata in 500 copie a Bruxelles presso Alliance typographique, Poot & C. R. distribuisce agli amici le poche copie riservate all'autore e lascia la capitale belga il 24. Non essendo stato pagato, l'editore conserva gli altri esemplari. La ristampa del 1892 si baserà sulla copia data da R. a Verlaine.
Novembre: soggiorno di R. a Parigi, accolto alquanto freddamente. Frequenta il poeta Germain Nouveau.
Corbière pubblica Gli amori gialli.

1874 marzo: in compagnia di Germain Nouveau R. riparte, verso il 25, per Londra. Verlaine, Romances sans paroles.

4 aprile:  R. e Nouveau prendono una tessera di lettori al British Museum. Il 29 Nouveau pubblica un annuncio per proporre lezioni di conversazione. In questo periodo R. riprende a comporre le Illuminazioni. Assieme a Nouveau ricopia vari testi.
24 aprile: separazione ufficiale tra Verlaine e la moglie, giugno: all'inizio del mese Nouveau ritorna in Francia. R. cerca un impiego.
6-31 luglio: la madre di R. e la sorella Vitalie soggiornano a Londra, accanto al poeta.
Agosto-dicembre: si perdono le tracce di R.
7 e 9 novembre pubblica un avviso sul «Times» proponendosi come accompagnatore di un gentleman (preferibilmente artista) o di una famiglia nei paesi del Sud e in Oriente. Dà un indirizzo a Reading.
29 dicembre rientra a Charleville, per mettersi in regola rispetto al servizio militare (che non farà, dato che il fratello Frédéric si è arruolato per cinque anni).

1875 13 febbraio: R. lascia Charleville per recarsi a Stoccarda, al fine di imparare il tedesco.
2 marzo: uscito dalla prigione di Mons il 16 gennaio, convertitosi, Verlaine raggiunge R., di cui ha avuto notizie tramite Delahaye, in Germania. Dopo un ultimo alterco, Verlaine si allontana definitivamente da R. che gli ha comunque affidato un dossier (corrisponde probabilmente a quello delle Illuminazioni), destinato a Germain Nouveau.
Aprile-giugno: alla fine di aprile o all'inizio di maggio, R. lascia Stoccarda e raggiunge, attraverso la Svizzera, Milano. Spossato, è accolto da una signora che abitava in piazza del Duomo, al numero civico 39.
Giugno: riparte, sempre a piedi, alla volta di Brindisi. Colpito da insolazione tra Livorno e Siena il 15 è rimpatriato a Marsiglia dal console di Francia a Livorno.
Agosto: R. si trova a Parigi, dove la madre e la sorella Vitalie lo raggiungono per qualche giorno. A Parigi R. ritrova il compositore Cabaner e il pittore Forain. ottobre: R. è di nuovo a Charleville, di dove il 14 scrive a Delahaye una lettera che rappresenta per vari aspetti un addio alla poesia e una completa rottura con Verlaine. Chiede informazioni sul «bachot ès sciences» (maturità scientifica) che sembrerebbe voler preparare.
12 dicembre: Verlaine gli invia una lunga lettera-sermone, vantandogli i meriti della ritrovata fede cattolica.
18 dicembre: morte della sorella Vitalie, all'età di diciassette anni.

 

1876  aprile: espulso da Vienna, dove era stato derubato di quanto possedeva, R. ritorna a Charleville.
18 maggio: R. si arruola, in Olanda, per sei anni nelle truppe coloniali olandesi.
Giugno-dicembre: imbarcatosi con la sua compagnia il 10 giugno, R. giunge il 22 luglio a Giava. Il 15 agosto R. manca all'appello ed è dichiarato disertore. Il 30 agosto, si imbarca a Semarang su un bastimento scozzese, il «Wandering Chief» e torna in Europa. Il 9 dicembre è di nuovo a Charleville.

1877 maggio: a Colonia R. recluta per l'esercito olandese. A Brema, il 14, tenta di arruolarsi nella marina americana, affermando di aver disertato dall'esercito francese (invece che olandese).
Giugno: R. soggiorna a Stoccolma. Secondo Delahaye, sarebbe stato assunto durante l'estate dal «Cirque de Paris», circo equestre ben noto, del francese François Loisset.
Agosto: secondo Delahaye, R. si sarebbe recato a Copenaghen.
Settembre: a Marsiglia si imbarca per Alessandria d'Egitto. Ammalatosi, è sbarcato a Civitavecchia, di dove si sarebbe recato a Roma. Rientra a Charleville per l'inverno.

1878 estate: R. collabora ai lavori agricoli del fratello e della sorella. La famiglia Rimbaud si è ormai fissata a Roche.

20 ottobre: nuova partenza per la Svizzera e per Milano.

17 novembre: morte del padre, a Digione. Lo stesso giorno, in una lunga lettera ai familiari, R. evoca il valico, a piedi, del San Gottardo.
19 novembre: R. riesce a imbarcarsi a Genova alla volta di Alessandria d'Egitto, di dove si reca a Cipro, dicembre: è assunto a Larnaca da una ditta francese di costruzione «Ernest Jean et Thial fils», come sorvegliante di un cantiere.

1879 28 maggio: ammalato, R. lascia l'impiego, Cipro e rientra in famiglia a Roche, dove si tratterrà per il resto dell'anno, dopo un nuovo tentativo di imbarco a Marsiglia, in autunno.

1880 marzo: R. riparte per Cipro, via Alessandria d'Egitto, aprile: è assunto, a Cipro, dall'amministrazione inglese come sorvegliante di un altro cantiere, sui monti Tròodos (costruzione del palazzo del governatore inglese), estate: dopo aver lavorato, all'inarca fino al 15 giugno, in una ditta di pietre da taglio, R. ritorna ad Alessandria d'Egitto, dove si imbarca per il Mar Rosso.
17 agosto: R. sbarca ad Aden. Lavora per un mercante di caffè.
1 novembre: R. è assunto come rappresentante dalla ditta francese Mazeran-Viannay-Bardey & C., che commercia pelli e caffè e la cui sede per l'Africa e l'Asia si trova ad Aden. Il 10 firma un contratto di nove anni come impiegato dell'agenzia di Harar.
13 dicembre: dopo un viaggio di venti giorni a cavallo nel deserto somalo, R. si trova ad Harar.

1881 marzo-maggio: nelle lettera ai familiari R. parla dei suoi progetti di lasciare la regione e di inoltrarsi, in cerca d'avorio, in terre ancora inaccessibili ai bianchi. In aprile Alfred Bardey e Pierre Mazeran giungono ad Harar, dove si tratterranno fino a dicembre. All'inizio di giugno R. termina una campagna nella regione di Bubassa. Nuovo viaggio all'interno della regione, a luglio.
Settembre: il lavoro di mercante si fa sempre più pesante. R. si lamenta del clima, del lavoro, della salute e delle condizioni di vita.
Verlaine pubblica Sagesse.

1882: da Aden, dove è ritornato dal 15 dicembre dell'anno precedente, R. chiede a Delahaye di inviargli una serie di strumenti scientifici, delle carte geografiche e dei libri, progettando una pubblicazione, accompagnata da varie foto, sulla regione di Harar e dei Galla.

1883 marzo-maggio: il 20 marzo R. rinnova per tre anni il suo contratto con la ditta Bardey. Lascia Aden due giorni dopo e giunge ad Harar il 30 aprile.
Agosto-settembre: R. organizza delle spedizioni nell'Ogaden, partecipando a una di esse.
25 agosto: invia ad Aden un rapporto alquanto pessimistico sulla situazione del commercio del caffè, delle pelli e dell'avorio. Parla del massacro della spedizione di Pietro Sacconi.
7  ottobre: fa ordinare all'editore Hachette la migliore traduzione esistente del Corano, in edizione bilingue.
Ottobre-novembre: a Parigi Verlaine pubblica su «Lutèce», in cinque puntate, dei saggi su Rimbaud nella serie dei Poeti maledetti (poi pubblicati in una plaquette autonoma, I poeti maledetti, nell'aprile dell'anno seguente, dall'editore Leon Vanier).
10 dicembre: tramite Bardey, R. invia a Parigi, alla Société de Géographie, una relazione sull'Ogaden (Rapporto sull’Ogadina) elaborata a partire da una prima stesura dal collega Constatin Sotiro, agente della ditta Bardey, ripresa e completata da R. stesso.

1884 24 aprile: dopo il fallimento della ditta Mazeran-Viannay-Bardey & C., R. è di ritorno ad Aden, con un'indennità di tre mesi.
19  giugno: R. firma un contratto di sei mesi, a decorre¬re dal 1 luglio, con la nuova ditta dei fratelli Pierre e Alfred Bardey.
10 settembre: in una lettera R. ai familiari scrive, con un certo fatalismo, che gli affari non vanno bene. Nella regione di Harar agli egiziani sono subentrati gli inglesi, la cui politica coloniale rende ancora più difficile il commercio.
Verlaine pubblica Jadis et Naguère.

1885 10 gennaio: R. firma un nuovo contratto, di un anno, con la ditta dei fratelli Bardey. All'inizio dell'anno incontra l'esploratore italiano Ugo Ferrandi.
20  settembre: Vittorio Pica pubblica su «Il pungolo della Domenica» (Milano) Per i Decadenti, un articolo nel quale da un'interpretazione del sonetto Vocali.
8  ottobre: firma un contratto con Pierre Labatut, che commercia nello Scioa, e da le dimissioni, il
14 ottobre, dalla ditta Bardey. R. vuoi vendere dei fucili al ras Menelik, re dello Scioa dal 1886, che mira a conquistare l'impero del Tigre.
Dicembre: all'inizio del mese R. parte alla volta di Tagiura, villaggio della Dancalia sulla costa somala, sul quale la Francia esercita un protettorato, al fine di preparare la carovana per lo Scioa.

 

1886 gennaio-giugno: la carovana è sempre bloccata a Tagiura, giacché le autorità vogliono limitare il traffico d'armi.
12 aprile: si notifica a R. l'ordine di non far partire la carovana.
15 aprile: Labatut e R. inviano una lettera al Ministero degli Affari esteri francese chiedendo che sia tolta la proibizione di importare armi a destinazione dello Scioa e distinguendo il commercio delle armi da quello degli schiavi, che essi non hanno mai praticato. L'autorizzazione giunge infine a giugno. Ulteriori difficoltà ritardano la partenza.
Maggio-giugno: la rivista parigina «La Vogue», diretta da Gustave Kahn, pubblica, in cinque numeri consecutivi, le Illuminazioni del «Fu Arthur Rimbaud», curate da Félix Fénéon, che si basa sulla copia posseduta da Gustave Kahn (in ottobre le Illuminazioni usciranno in una plaquette autonoma).
Settembre: «La Vogue» ripubblica, in tre puntate, Una stagione all’inferno. R., in Abissinia, non ne è al corrente.
Ottobre: la carovana di R. si mette infine in viaggio (un interprete, 34 cammellieri, 30 cammelli, 2.000 fucili e 75.000 cartucce). Labatut non partecipa alla spedizione: ammalatosi di cancro, è tornato in Francia per morire. Il tentativo di associarsi con il mercante Pierre Soleillet fallisce, per l'improvvisa morte, in settembre, di quest'ultimo.

1887 gennaio-luglio: al termine di una marcia logorante, dopo essere giunto il 7 febbraio a Ancober, R. raggiunge Menelik a Entotto. Ma il re, che si è procurato fucili più moderni, rifiuta di pagare il prezzo pattuito e costringe R. a svendere. La spedizione si rivela un fallimento sul piano commerciale, tanto più che R. deve sistemare la successione del suo socio defunto, Labatut.
1 maggio: R. lascia Entotto, in compagnia dell'esploratore Jules Sorelli, a destinazione di Harar e poi di Aden, dove giunge il 25 luglio.
Agosto: dopo uno scalo a Massaua (il 5) R. arriva al Cairo il 20. Intende riprendere forze (soffre di reumatismi e di dolori al ginocchio sinistro) e cercare nuove possibilità di lavoro. Il 23, in una lettera ai familiari, R. evoca le malattie che lo tormentano e possibili viaggi in estremo Oriente. Il 25 e 27 esce sul «Bosphore Égyptien» una lunga lettera che R. ha inviato al direttore del giornale - Octave Borelli, fratello di Jules -, sulla situazione in Abissinia e nella regione di Harar e sulla guerra tra Menelik e l'emiro dello Harar.
8 ottobre: R. è di ritorno ad Aden. Proseguono le difficoltà, legate alla liquidazione della carovana Labatut, con Makonnen, governatore del re Menelik nell'Harar.
15 dicembre: R. tenta di ottenere l'autorizzazione di far sbarcare sui territori francesi della costa dell'Africa orientale materiale per la fabbricazione di fucili moderni, a destinazione dello Scioa. Intende realizzare questo commercio con il negoziante Armand Savouré. Il 18 gennaio 1888 l'autorizzazione sarà (in un primo tempo) rifiutata.

1888 14 febbraio: R. parte per condurre l'ex-carovana Soleillet fino a Harar. Torna quindi a Aden. All'inizio dell'anno entra in contatto con Alfred Ilg, uomo di fiducia di Menelik.
Aprile: R. ritorna ad Harar, dove fonda una agenzia commerciale, sul modello di quella in cui aveva lavorato in passato. Importa seta, cotone, esporta caffè, gomme, profumi, avorio, oro. Si lamenta della noia «d'una esistenza senza famiglia, senza occupazione intellettuale».
2 maggio: dopo un primo rifiuto, Félix Paure, sottosegretario di Stato alla Marina e alle Colonie (e futuro presidente della Repubblica) autorizza R. a far sbarcare il materiale necessario alla fabbricazione di fucili e cartucce, destinato a Menelik. L'autorizzazione sarà annullata il 15.
Settembre: R. riceve la visita di Jules Borelli, poi di Armand Savouré.

1889 marzo: Giovanni, imperatore del Tigre, è assassinato. Menelik diventa imperatore.
Maggio: trattato di Uccialli tra Menelik e l'Italia. R. prosegue le sue attività commerciali, nonostante il degradarsi della situazione nello Harar.
20 dicembre: R. chiede a Alfred Ilg di procurargli degli schiavi, per il suo servizio e non per il commercio. Ilg assumerà un atteggiamento di riserva, poi, il 23 agosto dell'anno seguente, rifiuterà esplicitamente.

1890 17 luglio: Laurent de Gavory, direttore della rivista marsigliese «La France moderne», chiede a R., considerato «il capo della scuola decadente e simbolista» di collaborare alla sua rivista. La liquidazione della carovana Labatut ha ancora degli strascichi.
10 agosto: in una lettera alla madre, R. formula progetti di matrimonio in Francia, per poi ripartire verso altri paesi. Verso la fine dell'anno R. appare sempre più ansioso di liquidare tutti i suoi affari. Ha cessato i rapporti commerciali con Savouré. Tenta ora di chiudere quelli con Tian e Ilg.

1891 20 febbraio: in una lettera alla madre R. si lamenta di varici e di reumatismi alla gamba destra. Lo stesso giorno insiste perché Ilg liquidi le merci non ancora vendute.
Aprile: la situazione si aggrava e R. decide di consultare un medico sulla costa. Disegna lui stesso la lettiga che fa costruire per poter essere trasportato. Il 7 la carovana si mette in viaggio. Dopo dodici giorni di un viaggio penoso, R. giunge a Zeila, dove si imbarca su un vapore; arriva ad Aden il 24. Il Dott. Nouks, il medico inglese consultato all'Ospedale europeo, giudica la situazione critica e parla di amputare la gamba. Consiglia il rimpatrio.
Maggio: imbarcatosi il 9 su «L'Amazone», nave delle Messaggerie Marittime, R. giunge a Marsiglia il 20. È immediatamente ricoverato all'Hòpital de la Conception, dove si diagnostica un sarcoma del ginocchio. Il 21 e il 22 chiede alla madre e alla sorella Isabelle di raggiungerlo a Marsiglia, data la gravita della situazione (tumore maligno di origine reumatica). Accorsa a Marsiglia il 23, sua madre rimarrà accanto al figlio fino al 9 giugno.
27 maggio: R. è amputato della gamba destra. Il 30 scrive al ras Makonnen, annunciandogli il proprio ritorno nella regione di Harar entro qualche mese.
23 luglio: R. parte da Marsiglia alla volta di Roche. Ma il 23 agosto è costretto a tornare all'ospedale di Marsiglia, accompagnato dalla sorella Isabelle: il tumore si diffonde rapidamente.
22 settembre: Isabelle scrive alla madre che non vi è più speranza di guarigione. A periodi di delirio subentrano momenti di disperazione, nei quali R. invoca la morte.
28 ottobre: Isabelle scrive alla madre che R. si è confessato tre giorni prima.
9 novembre: in un quasi delirio R. scrive (o detta) la sua ultima lettera, al direttore delle Messaggerie Marittime, sognando la ripresa delle proprie attività commerciali.
10 novembre: R. spira alle dieci del mattino. Le esequie si svolgono il 14 novembre a Charleville. All'inizio di novembre esce a Parigi, presso l'editore Genonceaux, Le reliquaire, una raccolta di poesie di R. - e di quattro poesie apocrife -, con una prefazione stesa a partire dagli appunti di Rodolphe Darzen, ma senza il consenso dell'autore, che fa sequestrare il volume.

1892 A Parigi, presso Vanier, esce il volume Le illuminazioni, Una stagione all’inferno, con la Notice che Verlaine aveva scritto nel 1886.
3 aprile: conferenza di Vittorio Pica sul decadentismo, al Circolo filologico di Napoli.

1895 Esce, presso Vanier, il volume Poesie complete di R., con una prefazione di Verlaine (che denuncia Le reliquaire).

1896 8 gennaio: morte di Verlaine, a Parigi.

1897 novembre: esce, presso il Mercure de France, La vie de Jean-Arthur Rimbaud, di Paterne Berrichon.

1898 aprile: Opere di R. (Poesie, Le Illuminazioni, Altre Illuminazioni, Una stagione all’inferno) curate da Paterne Berrichon e Ernest Delahaye, con un ritratto di R., opera di Fantin-Latour.

1899 novembre: Berrichon pubblica presso le Éditions du Mercure de France, con vari interventi sui testi, 113 Lettere di Jean-Arthur Rimbaud, Egitto, Arabia, Etiopia.

190o Adolphe Van Bever e Paul Léautaud inseriscono cinque poesie di R. (Il patimento di Tartufo, Il dormiente nella valle, Battello ebbro, Le cercatrici di pidocchi, Vocali) nella loro celebre antologia Poètes d'aujourd'hui (1888-1900) pubblicata dal Mercure de France.

1901 21 luglio: in occasione del decimo anniversario della morte del poeta, si inaugura a Charleville un busto in bronzo di R., scolpito da Berrichon. A Bruxelles un avvocato, Leon Losseau, scopre 425 copie dell'edizione originale di Una stagione all'inferno nel magazzino del tipografo Poot, nella Rue aux Choux.

1906 Primo libro di Ernest Delahaye su R.: Rimbaud [Reims], Éditions de la Revue littéraire de Paris et de Champagne.

1907 2 agosto: morte della madre di R. a Roche.

1910 Serie di articoli agiografici di Berrichon sul «Mercure de France» (16 marzo, 16 agosto, 1 novembre).

1911 Versi inediti, Paris, Mercure de France (otto testi, ma i primi tre non sono inediti). Ardengo Soffici pubblica Arthur Rimbaud, il primo libro non francese su R.

1912 aprile Jean-Arthur Rimbaud. Il poeta (Paris, Mercure de France) di Paterne Berrichon: poesie, lettere, documenti inediti, sintesi delle pubblicazioni precedenti.
1 ottobre: pubblicazione, sulla «Nouvelle Revue Francaise» di tre lettere di R.: quella chiamata del «voyant» (15-V-1871) a Paul Demeny, e quelle del 10-VI-1871 a Paul Demeny e del giugno 1872 a Delahaye, e della prefazione di Claudel per le opere di Rimbaud, definito «mistico allo stato selvaggio».

Novembre: esce, presso il Mercure de France, il volume Opere, versi e prose, poemi ritrovati di A.R., curato da Berrichon, con prefazione di Claudel.

1913 10 ottobre: sulla «Revue de la jeunesse» esce l'articolo di Paul Claudel, La mia conversione, nel quale il poeta riconosce l'influsso decisivo di R.

1914 12 giugno: Giuseppe Antonio Borgese, Arturo Rimbaud, «II Corriere della Sera» (poi in Studi di letterature moderne, Milano, Treves, 1915).
16 giugno: Isabelle Rimbaud, Rimbaud mystique, «Mercure de France». 1° luglio, 1° agosto: Jacques Rivière, Rimbaud, «N.R.F.».

1917 20 giugno: Isabelle Rimbaud muore a cinquasette anni, di un cancro alla gamba, come il fratello.


1919 16 marzo: Isabelle Rimbaud pubblica Mio fratello Arthur, «Mercure de France» (postumo, curato da Paterne Berrichon).
15 aprile: Isabelle Rimbaud, Rimbaud morente, «Mercure de France» (postumo, curato da Paterne Berrichon).

1921 dicembre: Isabelle Rimbaud, Reliques, Parigi, Mercure de France (raccolta postuma di articoli pubblicati nel 1897, 1914, 1919 e 1920).

1924 Manifesto del Surrealismo. R. è definito «surrealista nella pratica della vita e altrove». Nel secondo Manifesto del Surrealismo (1930) R. sarà squalificato per aver permesso la nascita di un poeta come Claudel.

Novembre: Poesie complete (Parigi, Grès), edizione di Adolphe Van Bever.

1946 marzo: Rimbaud, documenti iconografici, Genève, Cailler, prefazione e note di François Ruchon (prima raccolta).
Aprile: prima edizione delle opere di R. nella Plèiade (Paris, Gallimard), a cura di Andre Rolland de Renéville e Jules Mouquet.

1949 maggio: pubblicazione, presso il Mercure de France, di un presunto inedito di R., La caccia spirituale (stilato in realtà da Akakia-Viala e Nicolas Bataille) preceduto da una introduzione di Pascal Pia. Le polemiche si trascinano fino ad agosto.

1959 Ripubblicazione del saggio di Ardengo Soffici, Arthur Rimbaud (1911), nelle opere complete dello scrittore toscano.

1967 marzo: Album Rimbaud (La Plèiade, Parigi, Gallimard), a cura di Henri Matarasso e Pierre Petitfils.

1972 marzo: seconda edizione delle opere di R. nella Plèiade: Opere complete, edizione curata da Antoine Adam, Parigi, Gallimard.

 

 

MONUMENTI
   

21 luglio 1901, inaugurazione di una stele sormontata da un busto di Arthur Rimbaud, in square de la Gare, a Charleville: busto sculpito da Pierre Dufour – alias Paterne Berrichon, sposo di Isabelle Rimbaud –, ispirato alle foto di Étienne Carjat. Questo busto fu trafugato dall'invasore durante la Prima guerra mondiale.


23 ottobre 1927: inaugurazione di un 2° busto, copia scolpita sulla base delle fotografie precedenti, da Alphonse Colle. Sarà rubato anch'esso durante l’occupazione, nella Seconda guerra mondiale.

 

17 ottobre 1954: per il centenario della sua nascita, inaugurazione del 3° busto scolpito da Dumont su un "modello" di Berrichon.


1984: «L'Homme aux semelles devant» (riferimento al soprannome che gli aveva dato Verlaine), scultura in bronzo di Jean-Robert Ipoustéguy, piazza Père-Teilhard-de-Chardin, a Parigi. Commissionato dal Presidente della Repubblica François Mitterrand.

 

28 gennaio 1989: «Monument à Rimbaud», scolpito da Jean Amado, Parc Balnéaire du Prado, à Marsiglia. Commissionato dalla città di Marsiglia e dal ministero della Cultura e delle Comunicazioni. Un estratto della poesia Il Battello Ebbro è inciso su una lastra di granito rosa posto nelle vicinanze:

Conosco cieli che esplodono in lampi, e le trombe

E le risacche e le correnti: conosco la sera,

L'Alba che si esalta come uno stormo di colombe!

E a volte ho visto ciò che l'uomo ha creduto di vedere!


10 novembre 1991, giorno del centenario della sua morte: scultura in bronzo di Michel Gillet, vicino al Vecchio Mulino (Museo Rimbaud), a
Charleville-Mézières.


1997: «Il faut être absolument moderne», statua di Hervé Tonglet, piazza Jacques-Félix, nei pressi del collegio Arthur Rimbaud, a Charleville-Mézières.


2004: «L'homme aux semelles de vent», sculltura di Éric Sléziak, via Rimbaud, alla stazione di Voncq, punto di partenza di fughe e viaggi di Rimbaud per fuggire da «Charlestown».

 

2004: «Je m’entête affreusement à adorer la liberté libre», scultura di Éric Sléziak situata presso la fattoria di Roche.

 

14 giugno 2012: inaugurazione di una "street art" in rue Férou, a Parigi, riproduzione integrale della poesia Il Battello Ebbro. Quest'opera, finanziata dall'ambasciata dei Paesi Bassi e realizzata da Jan Willem Bruins, è situata di fronte all'area dove sorgeva il ristorante Denogeant (oggi magazzini Sequoia) in cui Rimbaud declamò questo componimento il 30 settembre 1871.

Arthur Rimbaud in un disegno di  Paul Verlaine (1872)
Arthur Rimbaud in un disegno di Paul Verlaine (1872)


Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.
Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.


Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
R. alla prima comunione (1866)
R. alla prima comunione (1866)
Rimbaud in Africa (1883)
Rimbaud in Africa (1883)