Poesie

 

Se si eccettuano tre poesie (Le strenne degli orfani, Prima serata, I corvi) e Una Stagione all'Inferno, nessun testo di Rimbaud venne pubblicato prima della sua partenza per l'Oriente e con il suo consenso. Nel 1883 Verlaine scrisse un articolo sull'amico lontano e rivelò alcuni brani, poi ripresi nei Poeti Maledetti (1884). Nel '86 uscirono, con le  Illuminazioni, altri inediti, ma la prima vera e propria edizione delle poesia appare solo alla fine del '91, Reliquaire. Seguì, nel 1895, quella curata da Verlaine e accettata da Isabelle Rimbaud (Poesie complete di Arthur Rimbaud); e tuttavia testi dell'importanza di Le suore di carità, Le mani di Jeanne-Marie, Quel che si dice al poeta a proposito di fiori e altri, rimasero sconosciuti più o meno a lungo. Ernest Delahaye e Paterne Berrichon pubblicarono nel 1898 le Opere di J.-A. Rimbaud, Poesie. Ed è del 1912 l'edizione famosa (le poesie, con la Stagione all'Inferno e le Illuminazioni) curata da Paterne Berrichon e coronata dalla prefazione di Paul Claudel. Da allora fino ai giorni nostri le edizioni si sono moltiplicate. Le fonti principali delle poesie rimangono i manoscritti della cosiddetta "raccolta Demeny" (sebbene Rimbaud avesse chiesto all'amico di bruciarli) e quelli consegnati al professor Izambard (otto poesie) ai tempi del collegio. Ma parecchi altri testi fra i più importanti come Vocali ci sono stati tramandati per mano di Verlaine.

 

Le strenne degli orfani (Les étrennes des Orphelins)

Sensazione (Sensation)

Credo in unam (Credo in unam, Soleil et chair)

Ofelia (Ophélie)

Il ballo degli impiccati (Bal des pendus)

La punizione di Tartufo (La châtiment de Tartufe)

Il fabbro (Le forgeron)

«Morti del Novantadue e del Novantantrè» («Morts de Quatre-vingt-douze et de Quatre-vingt-treize») 

Alla musica (Á la musique)

Venere Anadiomede (Vénus Anadyomède)

Prima serata (Prèmiere soirée)

Le repliche di Nina (Les reparties de Nina)

Gli attoniti (Les effarés)

Romanzo (Roman)

Il male (Le mal)

Ira di Cesari (Rages de César)

Sognato per l'inverno (Rêvé pour l’hiver)

Il dormiente nella valle (Le dormeur du val) 

Al Cabaret-Vert (Au Cabaret-Vert) 

La maliziosa (La maline)

La strepitosa vittoria di Sarrebrück (L'éclatante victoire de Sarrebrück)

La credenza (Le buffet)

La mia bohème (Ma bohème)

I seduti (Les assis)

Testa di fauno (Tê te de faune)

I doganieri (Les douaniers)

Preghiera della sera (Oraison du soir)

Canto di guerra parigino (Chant de guerre parisien)

Le mie innamoratine (Mes petites amoureuses)

Gli accovacciati (Accrouppissements)

I poeti di sette anni (Les poètes de sept ans)

I poveri in chiesa (Les pauvres à l'église)

Il cuore rubato (Le cœur volé)

L'orgia parigina ovvero Parigi si ripopola (L'orgie parisienne ou Paris se repeuple)

Le mani di Jeanne-Marie (Le mains de Jeanne-Marie)

Le suore di carità (Les sœurs de charité)

Vocali (Voyelles)

"La stella ha pianto rosa" ("L'etoile a pleurè rose")

L'uomo giusto (L'homme giuste)

Quel che si dice al poeta a proposito di fiori (Ce qu'on dit a poete à propos de fleurs)

Le prime comunioni (Les premières communions)

Le cercatrici di pidocchi (Les checheuses de poux)

Il battello ebbro (Le bateau ivre)

 

 

Ultimi versi

 

Gli esegeti di Rimbaud indicano le poesie successive al Battello ebbro come "Ultimi versi", ma detta classificazione è una scelta degli editori del tutto arbitraria, basata probabilmente sulla Lettera del Veggente spedita da Rimbaud a Paul Demeny il 15 maggio 1871. In Una Stagione all'inferno, Rimbaud parla di «magie, le alchimie, i misticismi, falsi profumi, le musiche puerili...». Ben presto non avrebbe visto in tutto ciò che "erreurs", ma alla fine del 1871 ne fu sedotto, ed è questa poesia impalpabile, sono queste musiche senza ritmo che ritroviamo nei testi che egli compose a partire da tale data fino alla partenza per Bruxelles, nel luglio 1872. Vera poesia dell'irreale. Delahaye ci informa che il suo amico pensò a quel tempo a una raccolta che si sarebbe chiamata Études néantes.

 

"Cosa sono per noi, cuor mio" ("Qu'est-ce pour nous, mon cœur")

Lacrima (Larme)

I corvi (Les corbeaux)

Il rivo di Cassis (Le rivière de Cassis)

Commedia della sete (Comédie de la soif)

   Gli antenati (Les parents)

   Lo spirito (L'esprit)

   Gli amici (Les amis)

   Il sogno del povero (Le pauvre songe)

   Conclusione (Conclusion)

Pensiero buono del mattino (Bonne pensée du matin)

Feste della pazienza (Fêtes de la patience)

   Bandiere di maggio (Bannières de mai)

   Canzone della torre più alta (Chanson de la plus haute tour)

   L’eternità (L'éternité)

   Età dell’oro (Age d'or)

Giovani sposi (Jeune ménage)

Bruxelles (Bruxelles)

"E' dunque Almea?" ("Est-elle almée")

Feste della fame (Fêtes de la faim)

"Senti come bramisce" ("Entends come brame")

Michel e Christine (Michel et Christine)

Onta (Honte)

Memoria (Mémorie)

"Oh stagioni, oh castelli" ("Ô saisons, ô châteaux")

"Il lupo ululava sotto le foglie" ("Le loup criait sous les feuilles")

  

 

Una Stagione all'Inferno

 

Una Stagione all'Inferno è l'unica opera di cui Rimbaud seguì direttamente la pubblicazione. Verso la fine di agosto o nel settembre del 1873, il poeta si mise in contatto con una casa editrice di Bruxelles, l'Alliance typografique, che aveva sede al n. 37 di rue aux Choux. La casa editrice accettò di pubblicare il libro a spese dell'autore chiedendo solo un anticipo. Madame Rimbaud acconsentì a finanziare il figlio: questi l'aveva infatti convinta che l'opera gli avrebbe assicurato la gloria. La tiratura fu di 500 copie. Ad ottobre Rimbaud si recò a Bruxelles, ricevette le copie d'autore e ritornò in Francia. Inviò alcuni esemplari della Stagione a una mezza dozzina di amici (Verlaine ricevette il suo nella prigione di Mons), ma non saldò mai le spese della stampa e i libri rimasero nei magazzini dell'editore. Nel 1901 un bibliofilo belga, Léon Losseau, trovò i volumi per caso: ne bruciò 75, che erano deteriorati, e tenne il resto. Rivelò la sua scoperta soltanto il 12 luglio del 1914.

 

"Un tempo, se ben ricordo..." ("Jadis, si je me souviens bien...")

Cattivo sangue (Mauvais sang)

Notte dell'inferno (Nuit de l'enfer)

Deliri (Délires)

   Vergine folle (Vierge folle)

   Alchimia del verbo (Alchimie du verbe)

L'impossibile (L'impossible)

Il lampo (L'éclair)

Mattino (Matin)

Addio (Adieu)

  

 

Illuminazioni

 

Nel maggio del 1875 Verlaine scrisse a Delahaye che Rimbaud gli aveva chiesto di inviare a Germain Nouveau dei "poemi in prosa" di sua composizione: Nouveau era a quel tempo a Bruxelles e si sarebbe incaricato della stampa e della pubblicazione. La testominianze di Verlaine risultano tuttavia ambigue e contraddittorie, e tutte le teorie proposte sulla formazione dell'opera restano soltanto ipotetiche. Quando Gustave Kahn intraprese la pubblicazione delle Illuminazioni su "La Vogue", nel 1886, gli autografi formavano infatti un fascio di fogli "volanti e senza paginazione", come Félix Fénéon li ha descritti in una lettera a Bouillane de Lacoste. I testi furono disposti nell'ordine che Fénéon credette migliore: ordine più volte modificato nelle successive edizioni anche in seguito al ritrovamento di altre composizioni. Il titolo Illuminations appare per la prima volta nel 1878 in una lettera di Verlaine al suo ex cognato Charles de Sivry. Delahaye spiega che la parola inglese significa "incisioni colorate": l'autore aveva scritto come sottotitolo Painted plates ma voleva il doppio senso e desiderava implicare il significato francese d'Illuminations, ossia: "intuizioni o visioni raccontate". Dopo aver a lungo sostenuto che le Illuminazioni fossero state composte prima di Una stagione all'inferno, la critica tende oggi a collocarle dopo il dramma di Bruxelles, tra il luglio 1873 e il febbraio 1875.

 

Dopo il diluvio (Après le déluge)

Infanzia (Enfance)

Racconto (Conte)

Parata (Parade)

Antico (Antique)

Being beauteous (Being beauteous)

Vite (Vies)

Partenza (Départ)

Regalità (Royauté)

A una ragione (À une raison)

Mattinata d'ebbrezza (Matinée d'ivresse)

Frasi (Phrases)

Operai (Ouvries)

I ponti (Les ponts)

Città (Ville)

Carreggiate (Ornières)

Città (Villes)

Vagabondi (Vagabonds)

Città (Villes)

Veglie (Veillèes)

Mistico (Mystique)

Alba (Aube)

Fiori (Fleurs)

Notturno volgare (Nocturne vulgaire)

Marina (Marine)

Festa d'inverno (Fête d'hiver)

Angoscia (Angoisse)

Metropolitana (Métropolitain)

Barbaro (Barbare)

Saldo (Solde)

Fairy (Fairy)

Guerra (Guerre)

Giovinezza (Jeunesse)

Promontorio (Promontoire)

Scene (Scènes)

Sera storica (Soir historique)

Bottom (Bottom)

H (H)

Movimento (Mouvement)

Devozione (Dévotion)

Democrazia (Démocratie)

Genio (Génie)

 

 

Opere varie

 

I deserti dell'amore sono frammenti che risalgono alla primavera 1871 e che descrivono due sogni riguardanti il problema angoscioso dell'erotismo: il desiderio della donna, il piacere che ne deriva, la donna cancellata, il sentimento di solitudine e disperazione. Le Prose evangeliche sono tre frammenti dalle insolite tematiche "cristiane", la cui composizione gli editori hanno collocato nell'anno 1873, lo stesso periodo di Una stagione all'inferno. L'Album Zutique è un album manoscritto sul quale i poeti del Circolo Zutique (che Rimbaud frequentò alla fine del 1871) scrivevano delle fantasie in rima; spesso si tratta di parodie di altri poeti noti. I sonetti osceni degli Stupra furono composti con Paul Verlaine. Un cuore sotto una tonaca, scritto nel 1870, è un racconto ferocemente anticlericale che dileggia quel mondo borghese che Rimbaud detestava. Venne pubblicato solo nel 1924 perché considerato scandaloso.

 

I deserti dell'amore (Les désert de l'amour)

Prose evangeliche (Proses évangéliques)

Album Zutique (Album Zutique)

Un cuore sotto una tonaca (Un coeur sous une soutane)

Stupra (Stupra)

Frammenti (Bribes)

Minute di «Una Stagione all'Inferno» (Brouillons d'«Une Saison en Enfer»)

 

Parole attribuite a Rimbaud

Testi inediti

Falsi attribuiti a Rimbaud

 

 

Prose e versi di collegio

 

Prologo è un singolare componimento scolastico di incerta datazione; probabilmente redatto da Rimbaud presso l'Istituto Rossat all'età di nove anni. La poesia Invocazione a Venere ha la particolarità di essere la puntuale ripresa della traduzione del De rerum natura di Lucrezio che Sully-Prudhomme aveva appena compiuto (maggio 1869): Rimbaud vi apporta "ritocchi" magistrali. Nei "testi latini", il quattordicenne Rimbaud fa sfoggio di grande abilità versificatoria rivelandosi ottimo conoscitore dei topoi classici. Il componimento Giugurta gli valse il primo premio al concorso di versi latini dell'Accademia di Douai. Carlo D'Orléans a Luigi XI, infine, è un compito in classe assegnato dal prof. Izambard all'inizio del 1870, ricco di richiami alle opere di Villon.

 

Prologo (Prologue)

Invocazione a Venere (Invocation è Vénus)

Carlo D'Orléans a Luigi XI (Charles d'Orléans à Louis XI)

Testi latini

 

 

Elenco delle poesie pubblicate in vita (clicca)

Arthur Rimbaud in un disegno di  Paul Verlaine (1872)
Arthur Rimbaud in un disegno di Paul Verlaine (1872)


Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.
Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.


Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
R. alla prima comunione (1866)
R. alla prima comunione (1866)
Rimbaud in Africa (1883)
Rimbaud in Africa (1883)