Dino Campana (1885-1932)

Dino Campana nacque a Marradi, in provincia di Firenze, a quindici anni  venne iscritto alla prima classe del liceo statale Torricelli di Faenza, ma  cominciò ben presto a manifestare una certa instabilità caratteriale. Nel  1903 superò come privatista gli esami alla terza liceo nell'Istituto  Massimo D'Azeglio di Torino e studiò al collegio Bresso di Carmagnola.  Poi decise d'iscriversi alla facoltà di Chimica pura di Bologna, quindi  partì per l'Ucraina, giunse a Odessa e fece il venditore di stelle filanti  nelle fiere, al seguito di una tribù di zingari. A gennaio del 1904 tornò in  patria, affamato, la barba incolta, dormì una notte sotto la neve e il  giorno dopo raggiunse Marradi a piedi. S'iscrisse a Chimica farmaceutica  a Firenze e nel 1905 si trasferì a Bologna. L'anno successivo partì per  Domodossola, e di lì probabilmente proseguì a piedi per il Gottardo  iniziando a vagabondare per la Svizzera e la Francia. Il 5 settembre venne  internato nel manicomio di Imola su richiesta del padre, il 31 ottobre fu  dimesso. Nel 1907 è frequentò il quarto anno di Chimica pura a Bologna,  il 2 settembre gli venne rifiutato il passaporto per l'estero, ma nel 1908  riuscì a partire per l'Argentina e l'Uruguay,  dove  lavorò  come bracciante.  Dino Campana dava segni di squilibrio sempre più evidenti. Nel marzo 1909 fu arrestato a Marradi e   ricoverato provvisoriamente presso il manicomio di Firenze, a settembre ricoverato d'urgenza per un ascesso al  piede all'ospedale di Livorno, nel febbraio 1910 dichiarato alienato nel manicomio di Tournay (Belgio) e a  giugno, infine, fu rimpatriato. L'anno seguente chiese il passaporto per lavorare in Germania, fu più volte  rispedito dalla pubblica sicurezza di Genova a Marradi con foglio di via. Nel 1912 la rivista "Il Papiro" degli  studenti bolognesi gli pubblicò alcune poesie fra cui  La chimera . Il 26 dicembre scoppiò in una violenta crisi di  rabbia. Nel 1913 si trasferì all'università di Genova, a marzo lo arrestarono obbligandolo a tornare a Marradi. A  settembre venne arrestato a Babbiena e riaccompagnato ancora una volta a Marradi. Nell'autunno di quello  stesso anno portò a Firenze il manoscritto de  Il più lungo giorno  per consegnarlo agli scrittori Soffici e Papini. Nel  1914 cominciò il suo carteggio con diversi intellettuali, richiese il manoscritto indietro ma Soffici l'aveva  smarrito. Campana non si perse d'animo: lo riscrisse a memoria e lo portò a stampare presso una tipografia di  Marradi intitolandolo i  Canti orfici , una raccolta di versi e prose dalle immagini fortemente oniriche e visionarie,  che risentivano della lettura di Rimbaud, Whitman, Nietzsche e dei futuristi. Il libro, che attestava  l'identificazione di Campana col mito di Orfeo, era dedicato al kaiser Guglielmo II. Nel 1915 Campana riprese a  girovagare per Torino, Domodossola e Ginevra, dove lavorò presso il Comitato delle Società Italiane. Allo  scoppio della guerra si presentò come volontario ma venne riformato. Nel maggio del 1916 fu arrestato a  Livorno come sospetta spia e subito rilasciato. Quell'estate conobbe la scrittrice Sibilla Aleramo con cui instaurò  una tumultuosa relazione sentimantale. L'11 settembre 1917 venne arrestato a Novara e poi scarcerato per  intervento della Aleramo, gli amici di quest'ultima tuttavia la invitarono vivamente a troncare la relazione col  "poeta pazzo". All'inizio del 1918 Dino Campana venne riformato definitivamente, inviato all'Istituto fiorentino  per le malattie mentali e quindi internato nel manicomio di Castel Pulci. Vi morirà il 1° marzo 1932, a  quarantuno anni, alternando momenti di annebbiamento mentale a momenti di sorprendente lucidità.

Arthur Rimbaud in un disegno di  Paul Verlaine (1872)
Arthur Rimbaud in un disegno di Paul Verlaine (1872)


Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.
Prima edizione di "Una Stagione all'Inferno" (1873). Ed. Poot & C.


Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
Rimbaud diciassettenne ritratto da Henri-Fantin Latour (1872)
R. alla prima comunione (1866)
R. alla prima comunione (1866)
Rimbaud in Africa (1883)
Rimbaud in Africa (1883)